Al Conservatorio Rossini risuonano i Canti di Sardegna di Giulio Fara

Nel 1923 Giulio Ricordi pubblicava Canti di Sardegna, una raccolta di canti popolari destinata a rappresentare la Sardegna nell’ampio progetto dell’editore milanese di riunire idealmente l’Italia sotto l’egida di una produzione che, partendo dalle radici popolari, prendesse forma nel diffuso genere della romanza da salotto. Curatore dell’opera fu Giulio Fara, «pioniere dell’etnomusicologia in Italia», come lo definì Diego Carpitella, che insegnò e svolse l’incarico di bibliotecario al Liceo Musicale “Rossini” di Pesaro (oggi Conservatorio) dal 1923 fino alla sua morte nel 1949.

A 100 anni dalla prima edizione del volume, il Conservatorio Rossini ricorda lo studioso con la presentazione della ristampa anastatica voluta dall’editore Carlo Delfino. Martedì 14 febbraio 2023, nella Sala dei Marmi di Palazzo Olivieri, alla presenza di un foltissimo pubblico e del presidente e del direttore del Conservatorio Salvatore Giordano e Fabio Masini, i curatori della ristampa – Marco Lutzu e Myriam Quaquero – hanno delineato la figura di Fara, studioso poliedrico e figura di spicco nell’etnofonia e nella musicologia del tempo.

«La celebrazione dei 100 anni dalla prima edizione dei Canti di Sardegna – ha ricordato il presidente Salvatore Giordano – si inserisce all’interno di una serie di iniziative che il Conservatorio ha realizzato e realizza al fine di non dimenticare l’importanza del valore della memoria, come dimostrano, soffermandoci al 2022, il concerto del 21 giugno dedicato a Riz Ortolani, ex allievo del Conservatorio Rossini e compositore di musica da film di fama internazionale, e l’intitolazione (il 3 novembre) di due aule alla memoria di Marco Costantini ed Eugenio Giordani, docenti del Conservatorio nonché artisti di riconosciuta fama.»

«Il Conservatorio, ha proseguito il direttore Fabio Masini, è un libro che dal 1882 racconta le storie di tante vite, dalle più note alle meno conosciute, che hanno lasciato tracce vive nel nostro istituto. Nelle parole di Fara leggiamo della volontà di ritrovare quel dialogo con il pubblico che le avanguardie musicali avevano smarrito; tra le strade indicate da Fara la riscoperta delle proprie origini e la ricostruzione della storia musicale italiana.»

Le tracce della lunga permanenza di Fara al Liceo musicale Rossini sono state rese visibili dalla mostra allestita per l’occasione dalla coordinatrice dell’evento, Concetta Assenza (responsabile della Biblioteca del Conservatorio Rossini). In esposizione alcuni esemplari della biblioteca privata di Fara, donata alla Biblioteca del Conservatorio Rossini dai suoi discendenti nel 2004. Una collezione di circa 550 pezzi con volumi che non solo testimoniano l’ampiezza degli interessi dello studioso ma che rappresentano anche la centralità di Fara nella vita musicale italiana, come risulta da numerose dediche autografe presenti nei suoi volumi (Francesco Balilla Petrella, Zoltán Kodály, Giovanni Tebaldini, Giuseppe Radiciotti, Ildebrando Pizzetti, Felipe Pedrell).

Dalle parole della direttrice del Conservatorio di Cagliari Aurora Cogliandro è emerso l’intenso legame di Fara tra la città di adozione Pesaro e la città di origine Cagliari, e il ruolo di Fara come ‘politico’ delle istituzioni.

Alla presenza del consigliere regionale Micaela Vitri, del vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio Giovanna Giacchella, del presidente e del vicepresidente dell’Associazione cultura sarda di Pesaro Ninna Cabiddu e Luciano Zucca, degli eredi della famiglia Fara tra cui la figlia Ornella Fara, e dell’editore Carlo Delfino, che ha tracciato il percorso che lo ha condotto alla ristampa del volume di Fara, a conclusione dell’evento gli studenti del Conservatorio Rossini – Liu Siyu (soprano), Daniela Losasso (mezzosoprano) e Luca Forlani (pianoforte) – hanno interpretato alcune delle melodie che Fara amava: i suoi Canti di Sardegna.

Ufficio stampa Conservatorio Rossini

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